30 luglio 2009

Noi, Mamme Domani, le vostre storie: Emilia [parte 2]

Torniamo a parlare della fascia portabebè, con il racconto di una delle nostre mamme, Emilia. Se volete condividere con noi le vostre storie, mandateci i vostri racconti via e-mail.

PORTARE I PICCOLI – la mia esperienza personale

Di recente ho letto un bellissimo libro che parlava di come la cultura occidentale abbia per così dire spezzato il filo del legame tra mamme e piccoli in nome di un’indipendenza precoce che alla lunga – secondo l’autrice - non premia. Si dibatteva sulla positività o meno nel lasciare piangere i neonati nella culla o se accudirli e tenerli legati alla mamma o alla figura di riferimento per molte ore al giorno con fasce, mei tai o marsupi vari.

Non posso dire che questo libro mi sia stato indifferente perché l’ultimo anno l’ho passato praticamente quasi tutto con il mio ultimogenito “appeso” o, come dice il libro “portato”!!!

La mia avventura di mamma canguro è iniziata più per necessità che per credo.La disperazione mi ha portata a tenere sempre con me il mio piccolino. Quando Lorenzo è nato soffriva di reflusso e vomitava anche 15 volte al giorno. Ogni volta che lo riponevo nella culla era una disperazione in quanto il latte tornava su e lui piangeva disperato.

Ho trascorso notti intere con lui appoggiato addosso e io seduta sul letto.

Il dramma vero era che il mio “grande” – che poi grande non è perché ha 4 anni appena compiuti- si era ritrovato in pochissimo tempo con una mamma a metà sempre dedita al piccolo di casa. Ho detto basta ed ho iniziato a portare Lorenzo in una fascia artigianale regalatami da un’amica. E’ stata la svolta giusta che mi ha permesso di ricominciare a stare meglio, almeno di giorno!!!!

Avere le mani libere ha significato poter stare con Francesco in libertà e prendermi cura della casa avendo sempre il cucciolo con me. Lorenzo, sorretto in posizione verticale, si è sentito subito meglio e ha smesso di vomitare dopo ogni pasto. Il disturbo era ancora presente ma non in maniera così prepotente. Io invece mi sono sentita subito legatissima a questo piccolino che appena si appoggiava a me iniziava a dormire.

Il legame che si instaura portando il proprio figlio è molto forte e particolare. Alle volte può essere addirittura fastidioso se non si è portati ad un contatto fisico così stretto. Purtroppo la nostra società è convinta che i neonati siano “bravi e buoni” solo quando mangiano e dormono da soli nella loro culla senza importunare gli adulti.

Mi ha colpito che nel libro ci fosse scritto che invece in Africa sono considerati “bravi e buoni” i bimbi che si fanno portare dalle loro madri tranquillamente e che quindi seguono la madre tutto il giorno nelle attività normali di lavoro, accadimento dei figli maggiori ecc. ecc.

Un bambino portato sviluppa una sicurezza e una tranquillità interiore superiore; è provato che stando sempre a contatto fisico con la mamma il neonato cresce bene e si sente davvero protetto e appagato. Proprio per questo anche negli ospedali si promuove questa tecnica con i bimbi prematuri. E’ stato notato quanto reagiscano meglio alle cure di quelli lasciati sempre nella culla termica.

Io posso dire che la mia esperienza è stata forte e sofferta. Non è stato facile portare Lorenzo per tutti questi mesi ma ora raccolgo i frutti. Lo vedo cambiato, come rassicurato! Era un bimbo che piangeva sempre, considerato da tutti “difficile”. Ora è solare e sorridente e io credo che il nostro legame sia cresciuto con il tempo ed abbia insegnato molto ad entrambi. Lui dorme ancora volentieri con me in un mei tai che ora si addice di più al suo peso e alla sua età. Lo porto sul fianco, dietro e qualche volta (anche ora che sto scrivendo!!) anche davanti come quando era piccolo piccolo. Credo che il giorno in cui non riuscirò più a tenerlo con me mi mancherà da morire. Sentirlo respirare accanto al mio cuore è un’emozione unica che mi pento di non aver provato prima con Francesco.

Non tutte le mamme saranno d’accordo con me. Giustamente bisogna sentirsi di trascorrere tutto il tempo con il proprio figlio vicino vicino.

E’ naturale avere dubbi e perplessità, io stessa nei periodi di maggiore stanchezza ho avvertito quasi un fastidio nel portare per troppo tempo il bimbo addosso e ho tentato un distacco temporaneo che è servito a me e a Lorenzo per “riprendere fiato”!

Ormai mi è chiaro che lui sente come mi sento; se sono tesa e nervosa è lui il primo a staccarsi da me. Avverte la tensione e si allontana mentre se mi sente tranquilla e predisposta si abbandona al mio corpo e quasi sempre si addormenta.

Volevo condividere questa mia esperienza con altre mamme in quanto vedo sempre più spesso genitori che decidono di passare alla fascia come ho fatto io e mi chiedo se siano spinti da un discorso di “moda” o di vero rinnovamento nell’educazione dei figli, gli adulti di domani!
Spero sia quest’ultima la motivazione che spinge i genitori a tentare questa via perché davvero crescere dei figli sicuri ed emotivamente “pieni e completi” ci darà una società migliore in futuro.

Emilia

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News dall'Associazione
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29 luglio 2009

Iniziativa al Biocell Center

Biocell Center, a Busto Arsizio (Varese- Italia) è il primo centro al mondo ad aver sviluppato un metodo di trattamento e crioconservazione delle cellule staminali da liquido amniotico e proprio nei giorni scorsi si sono concluse le giornate di apertura gratuita al pubblico.


Alla seconda edizione di quest’iniziativa hanno aderito alcune decine di coppie e singoli uomini e donne e il dato eclatante è che a rivolgersi al centro bustese sono stati soprattutto i giovani maschi in un’ottica di prevenzione della fertilità.


«Anche l’anno scorso avevamo avuto una risposta molto alta da parte di un pubblico giovane” dice il dottor Marco Buttarelli e aggiunge “Ma avevamo pensato ad un caso episodico . Quest’anno invece i dati sono stati confermati evidenziando una maggior consapevolezza delle problematiche che possono insorgere e della necessità di un’azione preventiva, sia per le donne o le coppie che si rivolgono a noi ginecologi, sia per i singoli giovani che, giustamente, pensano al proprio futuro riproduttivo e decidono di farsi visitare dallo specialista andrologo».


A rivolgersi al professor Giovanni Colpi e al dottor Fabrizio Castiglioni, andrologi di Biocell, sono stati per il 60-70% , pazienti giovani, con una età media tra i 20 e 25 anni, senza alcuna patologia ma interessati ad esami preventivi sull’infertilità.


«Aumenta il grado di consapevolezza e di interesse dei giovani in merito alla sfera riproduttiva e alla sterilità” dice il dottor Castiglioni “E si tratta senza dubbio di un fatto positivo. In generale, a fronte di un apparente calo della sterilità, e di altre problematiche che ricorrono sempre più spesso, non si ha esatta conoscenza delle cause. Le ipotesi sono ascrivibili alle cosiddette “cause ambientali”, che comprendono ad esempio gli stili di vita, ma non vi sono risposte precise da parte della scienza. Di certo possiamo dire che è importante la prevenzione, poiché se una patologia viene individuata per tempo si può fare qualcosa. Dunque far emergere il problema per tempo è importante, ed è il motivo che ha spinto tutti noi a prevedere giornate gratuite dedicate alla prevenzione».

Fonte: Biocell Center

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28 luglio 2009

Provato per voi: cintura di sicurezza BeSafe per donne in attesa

Continuiamo a parlarvi dei prodotti per la gravidanza testati per noi dalle mamme di MAD, con il racconto di una delle nostre moderatrici, Valeria.

Se volete condividere con noi le vostre storie, o avete testato dei prodotti e ne volete parlare con le altre mamme, mandateci i vostri racconti via e-mail.


Per me guidare è una passione, una necessità e, soprattutto, una forma di libertà, ma ci sono delle situazioni speciali nella vita di una donna, in cui la libertà diventa impaccio: è il momento della gravidanza!

Superato il cosiddetto “giro di boa”, ossia la ventesima settimana, la pancia comincia a “lievitare” e io, futura mamma, cominciavo ad essere un pò impacciata nei movimenti... e se una futura mamma deve o vuole guiudare?

Il dilemma più grande è la cintura di sicurezza: preme sulla pancia, che già di suo rende meno fluidi i movimenti. Si vedono future mamme pronte a sistemarsi la cintura di sicurezza in svariati modi, alle volte nemmeno tanto sicuri, pur di stare un pò più comode e per evitare il rischio/paura che la cintura dia fastidio al prezioso contenuto.

Dopo settimane di disagio, alla guida o come passeggero, con mia grande fortuna, mi è stato proposto di provare il nuovo sistema di cintura di sicurezza per donne in stato interessante della BeSafe: gaudio per me che amo guidare!


Mi sono tenuta per qualche giorno, prima di esprimere il mio giudizio su questo sistema di sicurezza, perchè ero prossima ad una trasferta di 90 km, non molti ma fatti col pancione hanno la loro valenza.

È l'ora della partenza, tutto è pronto e anche la mia nuova comodità è al suo posto!
Salgo, mi sistemo, controllo gli specchietti e allaccio bene la cintura... mi viene da ridere, mi sento come una bambina in gita!

Si parte e, per fortuna, l'autostrada è abbastanza libera. Durante il viaggio sono stata comodissima, mio marito accarezzava il pancione e chiedeva se era tutto ok: “Certo che è tutto ok! La cintura non preme, non tira, non da affatto fastidio!”

Arrivati alla meta arriva il verdetto sulla vera comodità della cintura: la manovra di parcheggio!
Trovo un posticino, ovviamente ci entro a marcia indietro, piano, mi giro per osservare meglio, metto il braccio sullo schienale del sedile del passeggero e mi rendo conto che è come se la cintura non ci fosse: sono tutelata ma non bloccata, sono protetta ma sicura, sono comoda ma non impacciata!

Un viaggio piacevole, ma al ritorno ho fatto guidare mio marito!
Apro la portiera posteriore, in due secondi ho slacciato la cintura e con una mano sposto il cuscino dal sedile del guidatore a quello del passeggero, fisso il cuscino con l'apposita cintura, passo al sedile davanti, mi metto comoda e mi godo il viaggio di ritorno.

Che dirvi?
Io mi son sentita fortunatissima dell'opportunità, perchè il vantaggio è stato davvero grande!
Se amate guidare, o farvi trasportare, non esitate a cercare questo sistema di sicurezza, per me ne è valsa la pena.

Prodotto testato per noi da: Valeria Luongo

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20 luglio 2009

L’angolo della mamma pratica: seggiolino auto Brevi OKI b.fix

Brevi ha lanciato un nuovo prodotto per il trasporto dei nostri pargoli: il seggiolino auto OKI b.fix, adatto ai bambini dai 15 ai 36 kg e costruito unendo le più efficaci tecnologie di sicurezza con l’efficacia della protezione antimicrobica Santized è il vantaggio del tessuto antisudore AirFeel.

Il trattamento Santized assicura un effetto antimicrobico costante, una protezione per i bambini soggetti ad allergie, una freschezza igienica durevole e alta resistenza ai lavaggi.

Oltre ad essere dermatologicamente testato, OKI b.fix riduce la formazione di odori grazie all’agente antibatterico T 25-25 Silver ai Sali d’ argento. Gli ultimi test di laboratorio hanno certificato una riduzione del 99,99% dell’ attività batteriostatica.

Il tessuto AIR FEEL, testato ed approvato dal TüV, permette la massima traspirabilità e in massimo comfort anche dopo diverse ore di viaggio. La struttura alveolare del tessuto antisudore, infatti, favorisce il passaggio dell’aria, evitando il surriscaldamento delle parti del corpo a contatto con il seggiolino.

Per quanto riguarda il fissaggio, il nuovo seggiolino Brevi è dotato di connettori ISOFIX, sistema che permette l’aggancio in tutti gli autoveicoli dotati di cinture a tre punti con arrotolatore e punti di ancoraggio ISOFIX: le auto che non fossero provviste di questi ultimi sono ugualmente compatibili, in quanto i ganci ISOFIX del seggiolino se non utilizzati sono a scomparsa.

La tecnologia SAFE IMPACT PROTECTION, infine, protegge la testa del bambino grazie a imbottiture supplementari del poggiatesta. Lo schienale reclinabile in otto posizioni permette di seguire gradualmente la crescita del bambino, fino alla rimozione per i più grandicelli. Gli elementi guida cinture sono in plastica e la fodera è lavabile in lavatrice, in quanto comodamente asportabile.

Anche questa volta Brevi si conferma come azienda seria e con un occhio di riguardo al benessere, alla sicurezza e alla salute dei nostri piccoli!



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17 luglio 2009

Prevenire il sordomutismo

In Italia, circa sette milioni di persone hanno problemi d’udito, e di questi circa il 7% hanno una sordità invalidante. Ogni anno, nascono più di mille bambini con problemi di sordità congenita.
La causa della sordità dei bambini alla nascita è da ricercare sia in problemi genetici, sia in alcuni agenti patogeni virali come la rosolia, il citomegalovirus, l'herpes virus, o agenti protozoari come il toxoplasma o batterici, come la sifilide, contratti dalla madre durante la gravidanza.

E’ fondamentale, in qualunque caso, riconoscere e diagnosticare l'ipoacusia nel minor tempo possibile (entro l’età pre-verbale) in modo da poter intervenire tempestivamente, fornendo al bambino una stimolazione acustica ed evitare che la malattia provochi anche il mutismo nel bambino.

L’uso di impianti cocleari consente al bambino di ascoltare i suoni e le voci che lo circondano, favorendo e sviluppando le capacità cognitive e verbali. L'intervento chirurgico dura circa due ore ed attraverso una incisione di 4-5 centimetri dietro l'orecchio, ed una più piccola nella coclea, vengono posizionati i dispositivi elettronici che sostituiscono completamente la coclea e convertono i suoni in stimoli elettrici che attivano direttamente il nervo acustico. Ad oggi sono stati effettuati più di cento interventi, specialmente sui bambini, che hanno avuto degli ottimi risultati.

In questi ultimi tempi i pediatri e gli otorinolaringoiatri sono molto più attendi a questo problema, e si stanno impegnando per diffondere lo screening neonatale in tutte le regioni d’Italia, e non solo per i bambini “a rischio” , che attraverso due semplici esami l'otoemissione acustica e i potenziali evocati, può diagnosticare la sordità infantile sin dal secondo giorno di vita ed intervenire tempestivamente.

[Fonte: UniversOnLine - Foto: flickr]

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15 luglio 2009

Built Baby crea prodotti in neoprene per il cambio e la pappa del bebè

Avete letto bene, la BUILT BABY ha creato una linea di prodotti per l'infanzia, realizzati in neoprene, il materiale impiegato per la realizzazione delle mute da sub.

La scelta del materiale offre ai prodotti una grande versatilità e originalità, essendo elastico e morbido oltre che idrorepellente.

Proprio per questo gli articoli sono ideali per le mamme che amano sia l'estetica che la praticità: il bavaglino, come gli altri prodotti, è resistente alle macchie e si lava facilmente in lavatrice. Inoltre ha la parte inferiore ripiegata su se stessa, così da raccogliere le briciole e i liquidi.

Il neoprene è anche isolante, mantenendo sia il caldo che il freddo. Il porta biberon si può attaccare alla borsa per il cambio o al passeggino per trasportare le bevande mantenendone la temperatura desiderata.

Il fasciatoio grazie alla morbidezza del tessuto può essere utilizzato su tutti i ripiani, e la forma a T offre una tasca laterale che può contenere i pannolini e le salviette per il cambio, avendo così tutto sempre a portata di mano anche fuori casa. Inoltre grazie alla sua morbidezza può essere inserito in qualsiasi borsa per il cambio o può essere portato a mano, grazie alla sua forma che lo fa sembrare una simpatica borsetta senza manici.

Molto carina la linea della borsa porta merenda, che si adatta ai diversi contenitori per il cibo e garantisce di preservare la temperatura dei cibi inseriti all'interno fino a 4 ore. Quando è vuota può essere facilmente piegata e conservata senza grandi ingombri.

Approfondimenti: Sito web 40settimane

13 luglio 2009

Scegliere l'asilo nido

Il nido è il primo luogo istituzionale di educazione dei bambini. Alcuni consigli per aiutare il genitore nella scelta di un asilo di qualità.

Vivere la maternità è per la maggior parte delle mamme una sfida. Non è semplice conciliare lavoro e famiglia se non si può far conto su un aiuto esterno da parte di parenti o amici. Volenti o nolenti sempre più spesso i genitori devono affidare il bimbo nei primissimi anni di vita a un asilo nido, strutture fondamentali per avviare l’educazione dei bambini.

Scegliere l’asilo cui rivolgersi è quindi un momento delicato, l’offerta inoltre è piuttosto articolata e in costante crescita. Nidi eccellenti ce ne sono molti ma altrettanti sono quelli scadenti. Come scegliere l’asilo giusto? Per scegliere bene non dobbiamo limitarci al sentito dire o alla prima impressione, visitare di persona l’asilo e verificare che possegga alcune caratteristiche.
Ecco i principali “controlli” da effettuare:


LA SICUREZZA
La percentuale di rischio d’incidenti per il bambino deve essere vicina il più possibile allo zero.
- I mobili devono essere a misura di bimbo, progettati per chi non raggiunge il metro d’altezza.
- Gli arredi nei locali devono essere pensati anche per i più vivaci, sono indispensabili angoli arrotondati, materiali sicuri e vernici atossiche.
- Tutte le prese di corrente devono essere coperte dalle corrette protezioni.

IL PERSONALE
- Il numero delle educatrici deve essere adeguato a quello dei bambini, almeno un’educatrice ogni sei piccoli.
- Le educatrici, il personale di cucina e il personale ausiliare deve aver svolto corsi di qualificazione; non sono indispensabili per legge ma sicuramente sono indice di una buona preparazione.
- Il personale precario deve essere una minima parte, eccessivi trasferimenti disorientano il bambino e sono indice di un negativo clima lavorativo per le educatrici che gli stanno vicino.
- Un buon nido svolge periodiche riunioni col personale e con esperti (pedagogisti o psicologi dell’infanzia) per parlare anche con i genitori del progetto educativo e della programmazione.
- In caso di assenza momentanea o di trasferimento di un’educatrice un nido ben organizzato provvede a una sostituzione veloce.

LE STRUTTURE
- L’ambiente deve essere familiare e tranquillizzante.
- I locali dell'asilo devono essere luminosi, puliti e differenziati per le diverse fasce d’età dei bambini; generalmente sono previste una sezione piccoli (dai sei agli undici mesi), una sezione medi (dai dodici ai ventiquattro mesi) e una sezione grandi (dai venticinque ai trentasei mesi).
- L’ambiente deve essere pulito quotidianamente, anche più volte secondo gli spazi e il tipo di utilizzo. Le lenzuola delle brandine devono essere cambiate almeno ogni quindici giorni. I bavaglini devono essere cambiati e lavati due volte al giorno (dopo il pranzo e la merenda).
- La necessità di un ambiente ben igienizzato non deve rendere l’asilo un luogo asettico, eccessivamente ordinato.
- L’inquinamento acustico deve essere minimo.
- Un ampio giardino esterno è importantissimo, ancor più importante è che questo spazio sia sapientemente e regolarmente sfruttato nelle belle giornate.

L’ARREDAMENTO
Gli arredi devono offrire stimoli per aiutare il bambino a sviluppare la propria autonomia.
- I materiali devono essere puliti, in ottimo stato e privi di parti che si possono staccare.
- Meglio se gli arredi hanno forme semplici.

LE ATTIVITÀ
L’asilo nido è cambiato e non dà più semplicemente “asilo” ai bambini ma offre un pacchetto di prestazioni qualificate ponendo il bimbo al centro dell’attenzione con attività d’intrattenimento e con un lavoro educativo di squadra.
- Il programma delle attività svolte deve essere illustrato nei dettagli.
- Un buon asilo programma con attenzione le attività più adatte ai bambini che ospita.
- Le attività più importanti per la crescita del piccolo e che non devono mancare nel programma dell’asilo sono: manipolazione, pittura, giochi a incastro e costruzioni, taglio e incollo, gioco simbolico, gioco con l’acqua.

A cura di Infanzia.biz, il portale dell’Educazione dei bambini

10 luglio 2009

Usiamo i Fiori di Bach contro i capricci!

L’omeopatia e i Fiori di Bach in particolare sono stati indicati, soprattutto negli ultimi anni, come rimedi naturali a diversi problemi, sia fisici che comportamentali.

Nei bambini piccoli il problema che si presenta con maggiore frequenza è rappresentato dai capricci.
Quando i nostri cuccioli diventano intrattabili le cause potrebbero essere molteplici: la fame, la stanchezza, il bisogno di attenzione, la paura di qualcosa o la semplice voglia di essere assecondati.

In alcuni casi un bell’aiuto potrebbe venire dai Fiori di Bach: Cherry Plum è ottimo per i capricci “generici”, mentre se la causa del suo comportamento è il bisogno di attenzione provate Heather, se invece è geloso dei fratelli provate Holly. Per un bambino irritabile che risponde male, provate con Impatiens.


[Fonte: L' ora della pappa - blog]

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08 luglio 2009

Le acque della fertilità

Tempo di vacanze e di viaggi. Ecco quindi la meta perfetta per tutte quelle coppie in cerca di un bebè che tarda ad arrivare. Nicole Kidman ne è sicura: le acque di Kukunurra sono magiche davvero!

La bellissima attrice giura di essere rimasta incinta dopo aver fatto un bagno nelle acque miracolose e ha dichiarato “Non avrei mai pensato che sarei rimasta incinta a 41 anni, ma è quello che è successo, mentre giravo il film”.

Le sue parole sono state inoltre prontamente confermate da altre sette donne, tutte appartenenti al cast del film “Australia”, che si sono accorte di essere in dolce attesa subito dopo la realizzazione della pellicola: naturalmente anche loro avevano prima fatto il bagno nei prodigiosi laghetti australiani.

Il posto è incantevole, l’Australia un continente meraviglioso e selvaggio e quindi la fatica di questo “pellegrinaggio” non è poi così grande: sembra proprio essere stata annunciata la nascita di una nuova Lourdes con un conseguente boom turistico.

Fonte: NotizieMsn

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