Minori & videogames
Il 3 aprile 2009 si è tenuto, al Campidoglio a Roma, il forum "Videogiochi e tutela dei minori", interessantissimo argomento visto che oramai i nostri figli fanno parte di quella che è definita come Net Generation, cioè persone che conoscono il linguaggio digitale sin dalla nascita.
Sono stati analizzati sia gli aspetti europei che quelli italiani; il giro d'affari in Europa è enorme e, per farci un idea, è pari alla metà del mercato musicale europeo!! La maggior parte dei giochi sono destinati agli under 18 e ne vengono comprati, in media, da 1 a 6 l'anno.
In una casa italiana su tre c'è una console, i giocatori hanno una fascia d'età compresa tra 5 e 35 anni, e poco meno della meta dei giocatori è donna.
Purtroppo insieme a questo grande fenomeno si sono sviluppati degli aspetti negativi come la dipendenza da videogame (l'Italia ha il 6% di giocatori che passano più 15 ore a settimana con le console), in alcuni casi l'aggressività scatenata dalla violenza di alcuni di questi giochi, e il pericolo per i minori, duranti le partite "on-line", di venire a contatto con linguaggi "pesanti", con contenuti inadeguati o conoscere "dal vivo" gli "amici virtuali".
Ma non è tutto negativo, infatti stanno prendendo sempre più piede i titoli educativi (vedi brain training, english training, training di matematica), o console che "fanno fare movimento", senza dimenticare la videogame therapy, utile nella riabilitazione di alcune tipi di patologie (ad esempio l'autismo).
Il parlamento vorrebbe favorire il PEGI ( Pan European Game Information) e il PEGI on line , rendendolo più semplice da capire, facendolo utilizzare maggiormente dai produttori e dettaglianti di videogames, e divulgandolo nei giochi on line, in modo che un genitore possa capire se il gioco è adeguato o meno al proprio figlio.
Inoltre si pensa di promuovere una campagna di allineamento dei genitori, colmando il gap tecnologico con i figli.
Etichette: net generation, videogames
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